LUKASHENKO ;MONITO ALL'UCRAINA :" russia e bielorussia non permetteranno a kiev di dispiegare missili da teatro sul suo territorio !"

Reduce dallo straordinariamente proficuo vertice a due con Vladimir Putin, il capo di stato della repubblica di Bielorussia, ha piazzato,nelle ultime due settimane,  una serie di paletti, o forse sarebbe meglio dire pietre angolari, che saranno alla base futuro della sua terra.
Futuro che , a cominciare dalla probabile assunzione del rublo russo come moneta  nazionale, Lukashenko vede inscindibilmente legato alla Federazione Russa con la quale non ha escluso un unione statuale,qualora i cittadini delle due repubbliche in questione siano pronti al passo e d'accordo.
E, oggi si è sentito in dovere di lanciare una serie di pesanti moniti al suo vicino di "sottopancia" la turbolenta e russofoba ucraina maidanita!
Con questa serie di avvertimenti "Batka" ha fatto intendere a kiev che un eventuale schieramento di missili a corto e medio raggio della NATO, sul suo territorio, non verrà permesso ,a costo di intervenire con le maniere forti-"manu militari" insomma-  e che, la bielorussia è pronta ad intervenire assieme al potente alleato per scongiurare questa catastrofica opzione che potrebbe, dopo l'inusitata uscita degli USA dallo storico trattato sui "missili da teatro" (INF) , cagionare una sconvolgente apocalisse nucleare nel cuore d'europa .
Infatti, il  presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko,oggi, non ha escluso un"pandemonio nucleare" e ha detto che l'Ucraina non dovrebbe permettere  lo spiegamento di missili a medio e corto raggio sul suo territorio,in quanto  tutto questo  potrebbe essere una minaccia per la sopravvivenza dello stato aggiungendo , tra l'altro che : "Non vorrei che nella vecchia Mamma -Europa divampi una ,seppur limitata, catastrofe  nucleare ".
Ma, le parole del presidente bielorusso, dopo questa tremenda constatazione, pienamente condivisibile, passavano, come accennato ad un tono vagamente minatorio- effettivamente, a giudicare dalle sue parole,  la Bielorussia sembra pronta ,insieme alla Federazione Russa,ad un intervento "preventivo" sul territorio ucraino ,per evitare ,in esso il dispiegamento di missili da teatro USA: "Abbiamo notato-incalzava Lukashenko- che  già oggi, si inizia a parlare oggi del dispiegamento a terra di missili a medio e corto raggio in Ucraina ... Se tali missili venissero  schierati in Ucraina, questo sarebbe  una catastrofe  ... Dobbiamo capire che i russi non possono assolutamente permettere che questi missili vengano piazzati lì, e, noi siamo con i russi saremo assolutamente solidali. Quindi in nessun caso l'Ucraina dovrebbe compiere passi in questa direzione, perché tutto ciò davvero rivelarsi catastrofico per la sovranità dell'Ucraina ", ha detto Lukashenko venerdì a Minsk durante un incontro cui era presente la stampa.
Ha notato che la situazione intorno alla sospensione del trattato sui missili a medio raggio e a corto raggio lo rende "teso e preoccupato per il destino dell'Ucraina e anche per quello della Bielorussia".
"Non voglio che una catastrofe nucleare limitata divampi nella nostra vecchia madre Europa", ha concluso , come già accennato in precedenza  Lukashenko.
Ricordiamo che tutta questa drammatica vicenda ha preso inizio quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato a  Washington il 2 febbraio scorso che gli USA stanno cominciando a ritirarsi dal trattato sull'eliminazione dei missili a medio raggio e a corto raggio con la Russia. Il 2 febbraio, il presidente della Russia ,immediatamente rispondeva dichiarando ,a sua volta,  che la Federazione russa avrebbe in maniera speculare, preso  la decisione  di ritirarsi dal medesimo trattato INF e che ,inoltre ,avrebbe sospeso  anche la partecipazione ad eventuali, ulteriori, negoziati sul trattato INF . Il capo dello stato ha osservato che la Russia non dovrebbe essere e non sarà coinvolta in una costosa corsa al  riarmo. Allo stesso tempo, Putin ha aggiunto che tutte le proposte della Federazione Russa sul disarmo "rimangono sul tavolo e le porte sono aperte", ma  che il Presidente rivendica che , da ora in poi,  non venga avviato  alcun negoziato su questo tema.
Insomma, Putin non si fida più degli americani e ,pur non avendo intenzione di intraprendere una costosa corsa al riarmo,considera carta straccia il trattato INF, quello che però, sin ora non era emerso ufficialmente ,e che invece Lukashenko svela è il fatto che Russia e Bielorussia sembrano pronte ad un intervento "limitato" sulle rampe di lancio di questi missili prima ancora che vengano dispiegati in ucraina..e , scusate se è poco come notizia del giorno-tra l'altro va detto che quella di oggi non è una primizia assoluta in quanto, Lukashenko aveva già, in precedenza ,affermato che Minsk, coordinandosi con  Mosca, avrebbe potuto e dovuto pensare a pesanti misure di ritorsione,qualora  gli Stati Uniti ,effettivamente,  avessero proceduto a dispiegare  missili a medio e corto raggio in Europa, e che sarebbe stata circostanza  ancora più grave se ,tali missili "da teatro", venissero  piazzati dagli USA  anche in territorio d'Ucraina.
Alla luce delle odierne dichiarazioni,però, queste misure ritorsive ,appaiono essere di natura militare....



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